Gli Ori di Creso e il Creso

Gli Ori di Creso e il Creso

Creso attende il rogo offrendo una libagione. Anfora a figure rosse da Vulci (500-490 a.C.).

Francesco Marzocca, dopo aver conseguito il diploma maturità ha cominciato a lavorare come apprendista in un laboratorio di analisi chimiche sui metalli preziosi conseguendo il titolo di (saggiatore).

Antonio Capursi esordisce come rappresentante di oreficeria.

Entrambi dopo una esperienza da commessi in negozi di gioielleria hanno pensato di mettere insieme le proprie virtù per iniziare un attività in proprio.

Costituendosi in società hanno dato vita ad un’attività commerciale dedita alla vendita di oggetti preziosi.

Nel 1991 venne affidato  ad un grafico pubblicitario l’incarico di dare un nome all’impresa , e di creare un logo, dopo un attenta ricerca si arrivò al nome di “Creso”.
Nel maggio dello stesso anno tutto era pronto compresa l’insegna del nuovo negozio: “Gli Ori di Creso”.
Si racconta che Re Creso ha regnato nel 560 a.C.  nell’ antica Lidia (attuale Anatolia) e basava  l’economia del suo regno sulle miniere d’oro che aveva , era stato colui che per primo aveva coniato la moneta in oro.

Per volere del Re molti dei suoi averi  venivano offerti per aumentare la magnificenza dei templi di Efeso e Delfi.

Pochi anni dopo Ciro il vecchio vincendo in una battaglia lo spodestò, gli requisì tutti i suoi averi e decise di sacrificarlo agli Dei.

Fu acceso un grande rogo per immolare  il re sconfitto quando all’improvviso un forte temporale spense il fuoco lasciando il nuovo despota molto sorpreso.

Giove aveva fatto la grazia, così Creso  fu rilasciato insieme ad una buona parte degli ori che Ciro gli aveva esautorato.

Della collezione degli Ori di Creso ritrovata dopo 2500 anni si racconta in particolar modo di una brocca in argento con il manico a forma di uomo.

Quell’oggetto appartiene ad una collezione di circa 300 pezzi rinvenuti in vari siti di diverse città dell’attuale Turchia che oggi si possono ammirare visitando il museo delle civiltà Anatoliche di Ancara.
 
Per onorare quell’oggetto, con il netto richiamo al manico della brocca quindi all’uomo, la gioielleria “Gli Ori di Creso” propone  un pendente con la stessa forma denominato “Il Creso”.

L’uomo inteso come entità fisica su cui tutto l’universo gira merita di essere celebrato per il suo intelletto, per il suo agire per la sua  forza e fragilità,  e quindi  anche per la sua forma fisica.

Questo omino rappresenta il logo del nostro negozio ed è stato realizzato dai nostri laboratori orafi in tre esemplari di diversa fattura che proponiamo in vendita come portafortuna che potete ammirare in questa piccola collezione originale.

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